Storia e documentazione
All'inseguimento dell'esercito tedesco
La “Maiella”, che rappresentava a quel punto la forza e lo spirito dell’intero Abruzzo, continuò a combattere all’inseguimento dell’esercito germanico. Passò dal proprio territorio alle zone del Chienti e dal Chienti all’Esino fino alla linea del Senio, liberando nelle Marche: Tolentino, San Severino, Serralta, Cingoli (coi partigiani locali anch’essi arruolati), e ancora Apiro, Cupramontana, Arcevia, Caldarola e Montecarotto, fino allo sfondamento della Linea Gotica, avvenuto con la liberazione di Pesaro il 2 settembre 1944.
Nella risalita d’Italia, la “Maiella” operò in costante offensiva tattica, spesso in completo isolamento dai reparti più prossimi e comprendo settori di ampiezza di 15-20 km, di fronte ad un nemico enormemente più forte per mezzi ed unità disponibili. I suoi uomini maturarono così in esperienza militare e coscienza politica.