Convegni

Lavorare per il Reich

Stato dell'arte e importanza della collaborazione tra archivi ed enti associativi

Continua il progetto "Lavorare per il Reich", realizzato dalla Fondazione Memoria per il Futuro in collaborazione con l'Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia, dall'Internamento, dalla Guerra di Liberazione e loro familiari e finanziato, tra gli altri sostenitori, dalla Fondazione Brigata Maiella.

La drammatica storia degli IMI, soldati che avevano deciso di non collaborare con il nazionalsocialismo, pronunciando ripetutamente il loro NO! di fronte alle profferte che avrebbero potuto alleggerire la loro condizione, va di recente chiarificandosi, grazie al lavoro degli storici. Un NO!, quello degli IMI, dalle pesanti conseguenze: fame e inedia, malattie, lavoro coatto, abbandono in spogli locali nel nordico rigore invernale con le stesse divise estive con le quali erano giunti dalla Grecia, dall’Albania, dai territori della Jugoslavia, ecc. . Si vanno sempre più delineando, inoltre, gli  interessi economici tedeschi legati all’”uso” generalizzato dei militari italiani come forza lavoro e le modalità attraverso le quali, per una politica di sfruttamento, fu conseguente “l’arbitrario” cambiamento di status: da prigionieri di guerra a internati militari e successivamente, tra luglio e settembre del 1944, a lavoratori civili.

Di questo ampio campo di ricerca si occupa "Lavorare per il Terzo Reich". Dopo essere stato presentato a Pescara, il progetto, che comprende un ampio studio al fine di individuare le modalità di utilizzo di lavoratori coatti provenienti dall'Abruzzo, l'iniziativa prosegue con un Convegno che si terrà giovedì 19 dicembre alle ore 15.30 a Roma, presso l'Archivio Centrale dello Stato (in Piazzale degli Archivi, 27). L'incontro intende delineare lo stato dell'arte del progetto "Lavorare per il Reich" sottolineando l'importanza della collaborazione tra archivi ed enti associativi ai fini della ricerca storica. 

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