Io sono l'ultimo
Prestazione del volume a cura di S. Faure, A. Liparoto, G. Papi.
La guerra partigiana è una miniera di storie tragiche e meravigliose in procinto di essere dimenticate. Questo libro, che costituisce un ideale completamento delle Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana pubblicato da Einaudi nel 1952, nelle oltre 300 testimonianze raccolte vuole rilanciare il messaggio di una pluralità di voci, ancora forti ed autonome, accomunate dall'esigenza di testimoniare gli episodi drammatici vissuti dall'Italia nel biennio 1943-1945.
Particolarmente consapevole, tra le altre, appare la voce di Gilberto Malvestuto. Il tenente della Brigata Maiella, con il suo intervento rende la giusta parte all'Abruzzo nella nella guerra di Liberazione italiana e mostra una lucidità ed una determinazione immutate da allora.
“Noi non portavamo nomi di battaglia, essendo inquadrati fin dai primi momenti nei reparti ufficiali dell’Esercito Italiano. Il principe di casa Savoia ci corteggiava, ma non abbiamo mai ceduto alle lusinghe. Repubblicani non avevamo le stellette sulla divisa, ma il tricolore sul bavero […] In mezzo al disastro andavamo avanti: tra le bombe, i rumori, la fame, la miseria e la gente nascosta negli anfratti. La paura ci accompagna[va] sempre, ma il desiderio di cambiare era così grande che non ci si pensava per niente”.