Convegni

Il passato che non passa. Fascismo, Guerra, Resistenza: nodi storici dell'Italia contemporanea

Convegno nazionale di studi storici.

Il «passato che non vuole passare» è stata la formula utilizzata durante l’Historikerstreit, il pubblico dibattito sulla storia tedesca durante il regime nazista che per circa un decennio – dalla fine degli anni Ottanta del ‘900 alla fase successiva alla riunificazione della Germania – ha visto coinvolti molti settori della società tedesca, dalla politica alla cultura, dai ceti dirigenti ai cittadini, dalla stampa alla scuola.Questa fase, definibile di riflessione collettiva, necessaria per quanto controversa e dolorosa, è servita per raggiungere ciò che i tedeschi definiscono all’incirca come “resa dei conti con il passato”. Ha consentito loro di meglio comprendere un passato di nazisti che non era facile guardare negli occhi e che, appunto, non voleva passare, non riusciva cioè ad essere elaborato a livello di memoria comune.

L’idea del convegno nasce proprio dalla constatazione che anche l’Italia, pur con le sue peculiarità, deve fare i conti con un passato che non si riesce a fare serenamente “passare”, sul quale si concentrano le polemiche dell’attualità piuttosto che gli sforzi rivolti ad analisi storiche fondate. Un tale passato viene troppo spesso piegato agli interessi politici contingenti, a scapito di una piena conoscenza collettiva. In esso risiede, per di più, la congiuntura storica decisiva per la nascita del primo, vero esperimento democratico nella storia dell’Italia unita, vale a dire la Repubblica nella quale viviamo. Il quarto di secolo che va dall’impiantarsi del regime fascista, dopo il 1922, alla nascita della democrazia italiana nel 1945-46, rappresenta infatti (insieme al Risorgimento) il nodo storico più delicato dei 150 anni di vita unitaria.

ANPI Pescara e Fondazione Pescarabruzzo (con la Fondazione Brigata Maiella), nel rispetto delle loro finalità statutarie rivolte anche ad una corretta conoscenza e trasmissione della storia italiana recente, promuovono dunque un’occasione pubblica di confronto che aiuti la società pescarese e abruzzese a guardare oltre il tempo presente, alla ricerca di radici più profonde del patto civile e costituzionale che unisce, o dovrebbe unire, gli italiani. Proprio per ciò, l’approccio delle due mezze giornate di studio sarà di alta divulgazione, senza particolari esigenze di innovazione scientifica, con una discussione pubblica che sia da un lato fondata scientificamente e dall'altro, per quanto possibile, “informale”, allargando alla più ampia cerchia di cittadini le principali acquisizioni della più aggiornata e attendibile storiografia.

In allegato il Manifesto del Convegno.

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