La Brigata Maiella ricevuta al Quirinale
Il Presidente Mattoscio spiega i motivi per cui i combattenti saranno ricevuti in udienza dal Presidente della Repubblica
Ricorre quest’anno il Settantenario della formazione del Corpo Volontari della Maiella costituitosi a Casoli il 5 dicembre del 1943 per impulso dell’avvocato Ettore Troilo e l’adesione di uno sparuto numero di volontari accorsi a combattere con l’unico scopo di riscattare l’onore e la libertà d’Italia, nel momento più buio della nostra storia nazionale.
I Patrioti della Maiella si batterono per l’Unità nazionale e per porre le fondamenta “materiali” della successiva definizione “formale” della nuova Costituzione repubblicana. La loro esperienza di combattimento, affiancata alle forze internazionali Alleate, assieme al contributo per la rinascita della democrazia nazionale, pose anche uno dei semi fondativi dell’affascinante orizzonte degli Stati Uniti d’Europa.
Per questo, per aver risalito l’Italia con grandissimo slancio e sacrifico materiale e morale la bandiera della Brigata Maiella rimane l’unica delle formazioni partigiane ad essere stata decorata dalla medaglia d’oro al valore militare.
Lunedì 4 ottobre, Giorno dell'Unità nazionale e Giornata delle Forze Armate, i nostri reduci combattenti saranno ricevuti al Quirinale in udienza, prima privata e poi generale, dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Insieme a loro ci saranno anche due giovanissimi studenti del Liceo Classico Gabriele D’Annunzio di Pescara che sono stati protagonisti della campagna di comunicazione proposta dalla Fondazione BRIGATA MAIELLA in occasione dello scorso 25 aprile e che hanno prestato il loro volto per riattualizzare la memoria dei valori della Resistenza abruzzese.
Per noi della Fondazione BRIGATA MAIELLA appassionati custodi dell’eredità dei nostri partigiani e per tutti i cittadini che credono nell’energia della nostra storia e nella tempra delle nostre speranze, lunedì rappresenterà un momento prezioso per sentirsi ancora uniti intorno ai nostri “maiellini”, che ancora resistono e ci danno forza di credere nell’impegno per vedere riconosciuto il significato di quelle imprese che contribuirono alla Liberazione e rinascita dell’Italia intera.
Purtroppo quando si parla di Resistenza, soprattutto alle generazioni più giovani, la si inquadra generalmente solo entro gli esiti nefasti del fascismo e della seconda guerra mondiale, con il risultato di farcela avvertire come un’esperienza lontana, relegata per lo più a manifestazioni celebrative che spesso scolorano nella retorica. L’impegno scientifico e divulgativo della Fondazione BRIGATA MAIELLA è invece finalizzato al sostegno della conoscenza storica rendendola viva anche nella sua attualità. I giovani volontari che nel dicembre 1943 si arruolarono come Patrioti nella Banda della Maiella presero inizialmente le armi per vendicare le offese recate a loro ed alle loro famiglie dai soldati germanici. Quei ragazzi furono animati dalla volontà di salvare quello che era possibile del loro paese, delle loro case dalla strategia tedesca di lasciarsi alle spalle solo della “terra bruciata”, una terra che in quei mesi coincideva fatalmente con la nostra regione. Ma dentro questa urgenza emotiva tutta personale e locale essi raccontano ancora di avere la sensazione di una motivazione più profonda per la quale valeva la pena di battersi: essi lottavano coscientemente e con grande slancio per definire una rottura col passato e per disegnare l’unità nazionale nel contesto di una nuova Europa unita. Quei giovani abruzzesi seppero così istintivamente inserirsi in quel grande movimento di coscienze e di vite che fu la Resistenza, con il fine ultimo di riconquistare al Paese dignità e democrazia. I Patrioti della Maiella desiderarono una società nuova ispirata dai grandi principi della libertà, della solidarietà, della giustizia tra le classi sociali e della collaborazione internazionale fra i popoli. Desiderarono, agirono e realizzarono il loro sogno combattendo fianco a fianco con tanti giovani di altri paesi.
Un’esperienza che non va persa ed è ancora ricca di stimoli da perseguire.
Dopo il conferimento della Medaglia d’Oro al Valor Militare e la visita ufficiale del precedente capo di stato, Carlo Azeglio Ciampi, al Sacrario dei caduti e in altri luoghi emblematici per la storia della Brigata Maiella, il ricevimento al Quirinale dei nostri combattenti, onorati dall’attenzione dello Stato attraverso il Suo più alto esponente, rappresenterà certo un ulteriore riconoscimento verso il lascito morale dei principi di libertà, giustizia e pace per i quali l’Abruzzo, attraverso i suoi partigiani, ha saputo lottare.
Per rinnovare il loro impegno e fedeli alle ultime parole di Giacomo Matteotti che disse: “uccidete me, ma l’idea che è in me non la ucciderete mai” consegneremo la tessera numero 1 della Fondazione BRIGATA MAIELLA al Capo dello Stato. Alla Numero uno ne dovranno seguire tante. Di certo continuerà l’impegno di tutta la Fondazione affinché nulla vada dimenticato soprattutto attraverso il sostegno alla ricerca ed il coinvolgimento delle giovani generazioni. Stiamo predisponendo a tal fine, per un anno intero, un cartellone di iniziative di carattere istituzionale, scientifico e culturale per celebrare il Settantesimo anniversario della Resistenza nella nostra regione: tavole rotonde, rassegna cinematografica dedicata principalmente ai giovani cittadini e pubblicazione di nuovi libri sulla storia della nostra Brigata Maiella. Il tutto perché non si perda mai il valore storico della straordinaria lotta di quei giovani abruzzesi e soprattutto perché siamo certi che il loro esempio può ancora dare un grande contributo alla rinascita del senso civile e della speranza per il futuro della nostra regione.
Nicola Mattoscio
Presidente Fondazione BRIGATA MAIELLA