Addio a Giorgio Luciani
Austero, solidale, integerrimo. Si era speso senza riserve in guerra come nella vita civile
Nato a Chieti il 24 aprile 1921 Giorgio Luciani era Sergente nel regio Esercito nel 1943. Aveva prestato servizio all’ospedale Militare fino all’8 settembre quando aveva deciso di allontanarsi, non per fuggire, ma per diventare partigiano.
Arruolato nella Brigata Maiella si prodigava senza sosta e sempre col più alto entusiasmo in “rischiosissime azioni contro i tedeschi”, dicono le relazioni che lo riguardano, tanto che il Comandante della sua compagnia, Ercole della Penna, ne propose presto la promozione affidandogli la guida di un Plotone, il III.
Eppure Luciani subiva la denuncia del Regio Esercito al Tribunale di Guerra per essersi allontanato: quindici giorni di cella di rigore esigeva la giustizia militare per aver scelto la Guerra di Liberazione, la guerra repubblicana, quella di popolo, per la nuova Italia. Solo dopo lettere e note di merito con la variazione matricolare anche la burocrazia Regia fu soddisfatta e la denuncia ritirata.
Il tenente Luciani Intanto aveva meritato combattendo sul Senio la medaglia di Bronzo al Valor Militare. Austero, Solidale, Integerrimo si era speso senza riserve in guerra come nella vita civile. Si dà l’addio oggi ad un uomo di altri tempi a cui i nostri giorni devono molto.