Gadda spregiator de le donne. Sublimazione, misoginia, femminicidio
Presentazione del volume di Lucilla Sergiacomo.
In un ipotetico dizionarietto dei luoghi comuni che fioriscono in questa Italia di inizio millennio, c’è anche quello che riguarda Carlo Emilio Gadda: “il più grande scrittore italiano del ‘900”. Così: senza se e senza ma. Il che potrebbe essere anche vero (non è questo il punto), ma il giudizio viene sempre pronunciato senza più alcuna verifica sui testi, ogni volta che si sentano in dovere, quando capita di parlare di letteratura. Abbiamo ora una buona occasione per rifare il punto su questo scrittore, nostrum amato da tutti.
Il Libro di Lucilla Sergiacomo ricostruisce l’intera vicenda del femminile nel passaggio tra i secoli: Gadda, infatti, lo scrittore italiano più violentemente ostile alle donne, saccheggia e deride nei suoi romanzi una vasta tradizione narrativa, dai modelli femminili boccacceschi al Verismo, dalla novella sentimentale ottocentesca al romanzo rosa e al dannunzianesimo. Ne risultano rappresentazioni della donna ondeggianti tra la sublimazione e il disprezzo, tra la “signorina” di buona famiglia”, fascinosa, di alto sentire, però asessuata e la donna “uterina”, istintiva, immorale e dalla forte carica erotica, che diventa mero oggetto di piacere.
Lucilla Sergiacomo analizza le figure del femminile gaddiano in un percorso vigile e scandito con “indomito rispetto” di sfida e alla maestà dell’autore più famoso del Novecento italiano.